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A Montone la ventottesima edizione di UMBRIA FILM FESTIVAL: più di sette lustri di resistenza culturale e rigenerazione dell’Umbria “interna”

di Alessandro Vestrelli


«Montone è il posto più bello - penso che tutti lo sappiano - e il festival, sebbene sia piccolo, è come una gemma: perfetta e brillante. Un festival che risplende di un amore intelligente e appassionato per il cinema.

L’atmosfera è un misto di attenzione e informalità, la platea è incredibilmente recettiva».

Questa dichiarazione d’amore del regista e produttore cinematografico britannico Peter Lord, una delle personalità internazionali cui, nel corso degli anni, sono state consegnate le chiavi del borgo arietano, con una cerimonia, risalente al Medioevo, che simboleggia onore e possibilità di accesso illimitato, descrive con mirabile sintesi l’Umbria Film Festival ed il suo scrigno.




Ideatore del Festival 1 e primo grande direttore artistico fu un altro innamorato d’oltremanica, il londinese Ed Lewis. Anarchico anti Thatcher, sognatore intenzionato a costruire ponti tra la comunità internazionale insediatasi nelle nostre colline e gli autoctoni, Lewis tracciò definitivamente la strada con queste parole: «arma principale di una iniziativa come la nostra, che ha messo radici in una regione gelosa custode di antichissime tradizioni e di un enorme patrimonio artistico e culturale, restano gli autori, che si identificano, in realtà, con quanto di più nuovo, vitale e stimolante produce oggi il cinema. Il Festival mantiene, pertanto, la sua fisionomia, da una parte di rassegna di cinematografia emergente, dall’altra di vetrina di conferme e di talenti riconosciuti a livello internazionale». Nella sua storia ormai ultratrentennale alla direzione artistica di Ed han fatto seguito quelle di Vanessa Strizzi, fino al 2022 e, nel 2023, delle giovanissime Rachele Parietti e Teresa Mignolli.

L’edizione 2024 è affidata ad Alessandro De Simone. Critico, giornalista cinematografico, redattore di Ciak e collaboratore di Rolling Stone, The Hollywood Reporter Roma,  Alessandro ha scritto, nei suoi 25 anni di carriera, per tutte le maggiori testate italiane e ha collaborato con numerosi festival internazionali. È nato a Napoli ma vive da 10 anni a Londra: tutto ritorna…!

Nei cinque giorni del Festival (10-14 luglio 2024) verranno proiettati, al chiuso o all’aperto, nel bellissimo complesso della Chiesa di San Francesco, lungometraggi, anteprime internazionali. Tornerà anche, per la sua quarta edizione, AmarCorti, la sezione dedicata ai cortometraggi per promuovere l’intraprendenza, la creatività e il coraggio dei giovani registi italiani, una piattaforma per scoprire i futuri protagonisti della settima arte.

Quest’anno la proiezione dei deliziosi film di animazione per bambini, che da sempre prevede il diretto coinvolgimento degli alunni delle locali scuole primarie come giuria per la assegnazione del premio al “miglior cortometraggio animato”, riconquista la piazza del Comune e guadagna un nome molto evocativo e divertente: Montoons.

Si partirà il 10 luglio con l’anteprima di “Non riattaccare”. La protagonista Barbara Ronchi presenterà il film assieme al regista Manfredi Lucibello. Il giorno dopo sarà dedicato ad una grande amica del Festival, cittadina onoraria di Montone: la regista danese Lone Scherfig, presente nel borgo con il suo ultimo film, The Movie Teller, la cui piccola protagonista ha sviluppato uno straordinario talento nel raccontare film agli abitanti del suo sperduto villaggio di minatori nel deserto cileno di Atacama, regalando a tutti attimi di felicità …

Un altro degli eventi principali sarà il concerto di venerdì 12 de La Banda del Comitato, un gruppo nato nel 2016 nelle suggestive campagne umbre, il quale propone una fusione di pezzi originali e rivisitazioni del repertorio folk, manouche e della canzone italiana degli anni’60. Alla fisarmonica e voce, insieme a Martina Sciucchino, Alice Rohrwacher.

Della regista e sceneggiatrice italiana, la quale vive in Umbria e riceverà le chiavi della città, sarà visibile La Chimera, l’ultimo film da lei diretto e ambientato negli anni ’80 del traffico clandestino dei manufatti storici alimentato dai “tombaroli”.



A seguire, si andrà nell’Irlanda degli anni Settanta per l’anteprima di In the Land of Saints and Sinners, teso hard boiled interpretato da Liam Neesone Kerry Condon. Sabato 13 pomeriggio il Festival, fedele alla sua anima indipendente, cinefila e tesa a far conoscere prodotti di altissimo livello spesso preclusi al pubblico più vasto, celebra i 30 anni del film cult e “maledetto” di Alex Proyas, “Il Corvo”, sul cui set perse tragicamente la vita il protagonista Brandon Lee, figlio di Bruce. A seguire la consegna delle chiavi della città ad un altro grande cineasta europeo, Olivier Assayas, che porterà il suo nuovo film, presentato all’ultimo Festival di Berlino, dal titolo Hors du Temps, racconto autobiografico della sua esperienza durante il lockdown. Ma sarà anche l’occasione per festeggiare i 30 anni di L’Eau Froide, il secondo film del regista francese.



Nella serata conclusiva Milena Mancini porterà in Piazza San Francesco il suo monologo, diretto da Vinicio Marchioni, Amore! – il Teorema di Sarah. A seguire il film “The sweet East”, di Sean Price Williams: una immersione nel cuore dell’America vista con gli occhi di un'adolescente (interpretata da Talia Ryder) in viaggio attraverso l'est degli Usa, che fa incontri paradossali e inattesi, dai punk antifa al cospirazionista che ha un letto coperto di svastiche…

Novità assoluta di questa edizione la presentazione di libri in Piazza Fortebraccio: si comincia il giovedì pomeriggio con “Diegopolitik” di Boris Sollazzo per poi proseguire, il venerdì, con ”Love song for a vampire” di Gabriella Giliberti.

Sabato alle 19.00, in collaborazione con UmbriaCon, comic convention, è in programma la presentazione del nuovo graphic novel “Maledetto Poeta” di Mattia Labadessa, che segna, dopo quattro anni, il ritorno alle stampe dell’amatissimo artista napoletano, fumettista, illustratore, cantautore e star dei social. Infine domenica sarà la volta di “Swinging 60s”, coloratissimo e imperdibile racconto, attraverso il quale Franco Dassisti e Michelangelo Iossa ci fanno rivivere la musica, il cinema, nonché la moda, arte e cultura che resero centro del mondo la Londra degli anni Sessanta.

È programmata per sabato sera la proiezione di un gioiellino animato che merita la massima visibilità e che porta la illustre firma di Bono Vox: “Peter and the wolf”, ovvero la rivisitazione, ammodernata con tecniche superlative (un bianco e nero chiazzato qui e là di colori, realizzato in 2D e miscelato con il set autentico come si usa in stop motion) della celeberrima “Pierino e il lupo”, favola musicale senza tempo di Sergej Prokofiev, trasformata in questo corto, parte di un progetto con finalità benefiche.


Unico evento mattutino, sabato 13 luglio alle 10.30, il tradizionale convegno, quest’anno dedicato ad un tema molto attuale e non abbastanza approfondito: “Africa contesa. La risposta del continente all’assalto delle superpotenze”. Gli eventi che hanno preso forma dal 2020 ad oggi sono le levatrici di un nuovo ordine mondiale i cui equilibri, sviluppi e confini sono ancora tutti da definire e fanno dell’Africa il tassello centrale del puzzle geopolitico in fieri…

Enzo Nucci dialogherà sui temi al centro del suo ultimo libro con Lucia Goracci, giornalista, corrispondente Esteri RAI; Marco Tarquinio, parlamentare europeo, già Direttore di Avvenire; Fabiola Bedini, esperta di Cooperazione internazionale allo sviluppo; Piero Sunzini, Direttore della Ong Tamat-Perugia ; Carla Barbarella, già parlamentare europea e coordinatrice di Alisei. Coordinerà Giovanni Parapini - Direttore della sede regionale RAI dell’Umbria.



L’anno scorso Jovanotti ha portato a Montone per fargli conoscere personalmente Terry Gilliam, Presidente di Umbria Film Festival, Rick Rubin, uno dei produttori discografici più famosi al mondo e quest’ultimo è rimasto incantato dal piccolo festival nel piccolo borgo, tanto da replicarne l’idea fondando a Casole D’Elsa in Toscana il Festival of The Sun. Evidentemente le buone idee sono contagiose… Intanto il sogno dell’Umbria Film Festival continua tenace nella nostra terra ricca di tempo, grazie all’impegno corale e generoso di un collettivo che potremmo definire intergenerazionale (dai 20 anni fino ad oltre gli ottanta) !


1 L’Umbria Film Festival è nato a Montone 28 anni fa, per metamorfosi di una sperimentazione iniziata ad Umbertidecon il New English Cinema Film Festival nel 1989, anno del crollo del Muro di Berlino, evento mitico che così ampie speranze riuscì a suscitare

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