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Immagine del redattoreNuove Ri-generazioni UMBRIA

Il lago Trasimeno e la sfida della siccità: un’emergenza strutturale che richiede interventi concreti e pianificazione a lungo termine



"Di viva luce l'aria sfavilla, e la cerulea onda ne brilla, che specchio al fulgido segno di pace immobile giace."

Con questi versi, la poetessa e educatrice Assunta Pieralli, nel XIX secolo, catturava l’immagine serena e immutabile del Lago Trasimeno, un simbolo di tranquillità e armonia. Oggi, tuttavia, la realtà che circonda il lago è meno serena e più complessa.

Se il Nord Italia, dopo la siccità del 2022 e dell’inverno 2023, sta registrando una maggiore disponibilità idrica, tutte le regioni del Centro e del Sud si trovano a fronteggiare una situazione di severità idrica media o alta e il Trasimeno, una delle principali risorse naturali dell’Umbria non è da meno, facendo registrare, ad agosto, -153 cm sullo zero idrometrico.

Un fenomeno preoccupante riconducibile da un lato al progressivo e costante aumento delle temperature e dunque al cambiamento climatico che genera l’alternarsi di periodi siccitosi, caratterizzati da un aumento della domanda d’acqua e dall’intensa evotraspirazione dei terreni, a eventi piovosi brevi e di grande intensità.

Dall’altro lato, le ragioni non sono imputabili unicamente al clima, ma anche alla gestione del bacino lacustre, dalla possibilità di utilizzare risorse e mezzi adeguati.

Una tematica questa, che ciclicamente riaccende il dibattito politico durante i mesi estivi e soprattutto in vista delle prossime elezioni regionali tra le forze di destra e sinistra, con reciproche accuse riguardo alla gestione del lago e agli interventi attuati o mancati negli ultimi anni.



La Giunta regionale guidata da Donatella Tesei ha recentemente annunciato di aver inviato al Ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci, la richiesta di nomina di un commissario straordinario, per “mettere in atto una serie di azioni straordinarie, tempestive e in deroga all’attuale regolamento, al fine di rispondere ad una situazione emergenziale causata da una serie di fattori tra cui l’annoso problema dell’aumento delle temperature e la diminuzione delle precipitazioni che stanno causando una moria di pesci e la perdita di biodiversità, con annessi problemi, … - si legge nella nota - di carattere igienico-sanitario oltre che economico sul versante della pesca e del turismo”.

Una nomina che potrà portare benefici nell’immediato, ma che dovrà anche tener conto del fatto che i problemi che affliggono il Trasimeno sono profondamente strutturali e non risolvibili solo con soluzioni temporanee. Come già evidenziato da esperti e amministratori locali, il commissario straordinario avrà bisogno di risorse adeguate per poter incidere realmente. Risolvere le problematiche che affliggono il lago richiede infatti una pianificazione coordinata e lungimirante, che tenga conto della specificità del territorio e delle sue esigenze. Interventi strutturali richiedono tempo, risorse e autorizzazioni adeguate, ma anche una chiara visione di ciò che si vuole ottenere per evitare il concreto pericolo di impaludamento dell'unico lago laminare in Italia, che presenta una profondità media inferiore ai quattro metri, in un contesto di cambiamento climatico.

Nel 2022 è stato adottato il Piano Stralcio 2 (PS2) per il Trasimeno, un documento programmatico che mirava a risolvere alcune delle principali criticità del lago. Tuttavia, resta aperta la questione su quanto di quel piano sia stato effettivamente realizzato. Gli interventi previsti dal PS2 riguardavano non solo la gestione delle risorse idriche, ma anche la riqualificazione delle aree circostanti, come spiagge e darsene, interventi per mitigare gli effetti della siccità, migliorare l’ecosistema locale, salvaguardare il territorio e individuare anche forme innovative e alternative di produzione del reddito.

Cruciale è anche il tema relativo alla qualità delle acque del Trasimeno. È noto che il lago, è particolarmente vulnerabile all’inquinamento, con il rischio che reflui degli impianti zootecnici possano compromettere ulteriormente il fragile equilibrio ambientale.

Garantire la salubrità delle acque risulta quindi un argomento primario per preservare l’ecosistema e promuovere lo sviluppo sostenibile della zona.

Un approccio integrato e una forte volontà politica che non si risvegli durante l’estate, salvo placare polemiche e assunzioni di responsabilità alle prime piogge, resta auspicabile affinché sia possibile affrontare efficacemente la crisi idrica del Trasimeno e garantire il futuro di questa preziosa risorsa naturale.


Per la Redazione - Chiara Maria Sole Bravi

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