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Il lavoro è un bene comune: mettiamoci la firma



È partita la campagna referendaria lanciata dalla Cgil "Per il lavoro ci metto la firma", con l'obiettivo di promuovere quattro referendum popolari abrogativi.

La campagna ha preso il via il 25 aprile scorso, in concomitanza con la Festa della Liberazione, simbolo di un nuovo inizio e di liberazione, non solo storica ma anche nel contesto del mercato del lavoro. I quesiti referendari proposti dalla Cgil si concentrano su temi cruciali quali la precarietà del lavoro, la sicurezza sul posto di lavoro, la tutela contro i licenziamenti illegittimi e la responsabilità negli appalti, l'obiettivo è quindi quello di garantire un lavoro stabile, sicuro, dignitoso e tutelato.


  • Il primo quesito si propone di abrogare le norme introdotte dal Jobs Act riguardanti il contratto a tutele crescenti, che ha limitato il diritto al reintegro in caso di licenziamento illegittimo, sostituendolo con un indennizzo basato sull'anzianità di servizio. Questa modifica ha avuto un impatto significativo soprattutto sui lavoratori assunti dopo il 2015, inclusi molti giovani, che ora si trovano con minori tutele.

  • Il secondo quesito mira ad abrogare le norme che facilitano i licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese, affinché sia un giudice a determinare il giusto risarcimento in caso di licenziamento ingiustificato.

  • Il terzo quesito si concentra sulla precarietà contrattuale, proponendo di abrogare l'articolo 19 del decreto legislativo 81/2015, che permette la stipula di contratti anche senza alcun motivo. La modifica mira a limitare l'uso di tali contratti a situazioni specifiche e temporanee, al fine di ridurre la diffusione di impieghi precari reintroducendo la necessaria presenza di una causale giustificativa temporanea disciplinata e prevista dai contratti collettivi.

  • Infine, l'ultimo quesito riguarda l'abrogazione delle norme che impediscono, in caso di infortunio sul lavoro negli appalti, di estendere la responsabilità all’impresa appaltante. L'obiettivo è far sì che le aziende appaltanti scelgano fornitori finanziariamente solidi e rispettosi delle norme sulla sicurezza sul lavoro.


La raccolta firme è resa possibile sia attraverso banchetti fisici diffusi su tutto il territorio nazionale sia tramite la raccolta firma digitale, facilitando così la partecipazione di un numero maggiore di cittadini.

Questi referendum rappresentano un'opportunità per esprimere direttamente e democraticamente la volontà di ognuno e per influenzare le politiche del lavoro nel Paese, per un mercato del lavoro che rispetti la dignità e la sicurezza di ogni lavoratrice e lavoratore.


Per leggere i quattro quesiti referendari clicca qui

Per firmare onlinehttps://www.cgil.it/referendum


Per la Redazione - Chiara Maria Sole Bravi

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