La crisi climatica ed ambientale che viviamo pone davanti a noi l’obbligo di agire perché oggi possediamo dati, informazioni e strumenti che ci danno la possibilità di attivare risposte e soluzioni a tali cambiamenti. Ma la consapevolezza piena di assumere atteggiamenti e decisioni in tal senso trova ancora davanti a sé notevoli difficoltà e rigidità di tipo soprattutto culturale, di comportamenti che attraversano in gran parte sia la società che le istituzioni, che richiedono l’apporto di conoscenze e sapere diffusi.
Come associazione Nuove Ri-Generazioni Umbria siamo disponibili a promuovere e ad accompagnare questo nuovo approccio evolutivo come un fatto anche culturale che diventi sforzo collettivo; una nuova consapevolezza che possa contribuire così a gettare le basi di una vera conversione ecologica.
Per farlo, intendiamo esplorare e approfondire una serie di temi rintracciando le possibili connessioni con i problemi reali delle nostre città e favorire l'identificazione delle possibilità di intervento.
Durante la riunione del Comitato scientifico del 23 ottobre scorso, sono stati identificati dieci punti chiave che costituiranno il nucleo del nostro programma di lavoro e delle nostre proposte.
Nel documento elaborato sono infatti presentate le 10 azioni mirate che il nostro gruppo di lavoro ha individuato per migliorare la qualità della vita nelle città umbre, in linea con gli obiettivi dell'Agenda 2030.
Le azioni riguardano ambiti fra loro interconnessi e inscindibilmente legati allo sviluppo sostenibile, tenendo quindi insieme la dimensione sociale, ambientale, economica ed istituzionale, come: riqualificazione urbana e beni comuni, lavoro e immigrazione, sanità pubblica, trasporto pubblico e mobilità regionale, crisi abitativa degli studenti e molto altro. Per ciascun ambito, l'associazione si prefigge di analizzare la situazione attuale, i problemi emergenti, le opportunità di intervento e le proposte operative.
Un lavoro quindi che possa fornire un quadro organico composto da dati, approfondimenti e riflessioni e possa essere utile al dibattito pubblico, al potenziamento della consapevolezza e della partecipazione della società civile e alla costruzione di una visione condivisa per lo sviluppo sostenibile delle nostre città.
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