La situazione degli alloggi per gli studenti universitari è insostenibile da troppo tempo e le risorse stanziate dalla Regione sono del tutto inadeguate a fronteggiare la domanda. Questo è il messaggio che gli studenti vogliono far arrivare alle istituzioni nazionali e regionali, manifestando il loro dissenso e la loro preoccupazione martedì 26 settembre, alle ore 18.30, in Piazza Italia a Perugia, davanti alla sede dell'Assemblea legislativa.
Gli studenti chiedono infatti soluzioni concrete e urgenti per risolvere la crisi abitativa che li affligge.
Nella notte tra domenica e lunedì molti di loro hanno deciso di dormire in auto sotto la Regione "in segno di solidarietà verso chi non sa dove dormire a causa dell'incuria delle istituzioni territoriali".
Una protesta, quella contro il caro affitti, che riprende oggi a livello nazionale e vedrà tende, presidi e striscioni in 25 città italiane.
Gli studenti dell'Udu Perugia da un anno sollecitano interventi in materia, ma la situazione non è migliorata. Sottolineano come almeno 300 matricole resteranno escluse dalla graduatoria ADiSU e i fondi regionali erogati lo scorso anno siano stati tardivi, arrivando solo a marzo di quest'anno. Una penalizzazione degli studenti con Isee basso, che non possono anticipare le spese per l'affitto. Inoltre, trovare una casa in città appare sempre più difficile, sia per i prezzi elevati che per la scarsa regolarità dei contratti. L'Udu si sta adoperando per valorizzare le periferie come alternative abitative, ma occorre anche potenziare la mobilità urbana. Al momento, infatti, non è nemmeno garantita la riconferma dell’Abbonamento Unico Regionale a 60€.
L'assessora all'Istruzione, Paola Agabiti, ha comunicato l’adozione per il 13 settembre scorso da parte della Giunta regionale di un provvedimento che avvierà le pratiche amministrative per stipulare un protocollo tra Regione Umbria, Comune di Perugia, ADiSU e Rete ferroviaria italiana S.p.A. L'obiettivo, si legge nell’annuncio, è destinare il Fabbricato Viaggiatori di Perugia di Rfi, ubicato presso la Stazione centrale di Fontivegge, a residenza per studenti universitari. Lorenzo Mazzola, garante degli studenti ADiSU, ha commentato: "Purtroppo l'acquisizione arriva in ritardo. I posti non saranno disponibili a breve per affrontare l'attuale crisi abitativa. Occorrerà infatti tempo, come per l'Ottagono, per ristrutturare e arredare gli alloggi.
Si tratta di un piccolo passo avanti che non sarà comunque sufficiente a garantire a tutti i richiedenti un posto letto, se i numeri delle richieste dovessero rimanere i medesimi di quelli attuali e dello scorso anno o addirittura aumentare. Serve un serio piano di investimento per la residenza universitaria e un regolamentazione del mercato dei privati”.
L'Italia è uno dei 12 Paesi dell'Ocse in cui il livello di istruzione universitaria è ancora basso tra le persone di età compresa tra i 25 e i 34 anni.
Dal 2000 al 2021 il livello di istruzione nel nostro Paese è cresciuto più lentamente rispetto alla media dei Paesi dell'Ocse. Nel 2021, in Italia solo il 20% delle persone tra i 25 e i 64 anni ha un titolo di studio universitario, contro il 41% della media dei Paesi dell'Ocse. Come in tutti i Paesi dell'Ocse e in altri Paesi partecipanti, solo una piccola percentuale della popolazione ha un dottorato: in Italia è l'1,52% (approfondisci qui e qui ).
Secondo i dati dell'Istat, nel 2021 il 12% degli studenti umbri ha abbandonato la scuola prima di conseguire un titolo di studio. Si tratta di una percentuale inferiore alla media italiana, ma ancora lontana dall'obiettivo del 9% fissato dall'Unione Europea per il 2030.
Per assicurare a tutti gli studenti il diritto all'istruzione e la sua tutela, è indispensabile mettere in atto misure che tengano conto delle condizioni economiche delle famiglie e delle potenzialità che il contesto urbano può offrire in termini di accesso e servizi. Gli studenti attendono risposte.
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